
Gaming: Blades of Fire o Death Stranding, quale titolo ha osato di più?
- Blades of Fire: action soulslike inaspettato, con percorsi nascosti.
- Death Stranding: opera d'arte interattiva che riconnette un mondo.
- Publisher di Blades of Fire: vendite deludenti per troppa offerta.
Oggi, 23 dicembre 2025, alle ore 18:14, il mondo del gaming è scosso da due titoli che, pur nella loro diversità, incarnano l’essenza dell’originalità e della visione autoriale: Blades of Fire e Death Stranding. Entrambi i giochi, a loro modo, sfidano le convenzioni e invitano i giocatori a interrogarsi sul significato dell’esperienza videoludica.
L’inaspettata scintilla di Blades of Fire
Blades of Fire, l’action soulslike di MercurySteam, ha rappresentato una vera e propria sorpresa. Nonostante le premesse non fossero delle più entusiasmanti, il gioco si è rivelato un’esperienza profonda e appagante. Inizialmente percepito come un titolo generico e poco ispirato, Blades of Fire ha saputo conquistare grazie alla sua anima di avventura, ricca di percorsi nascosti, ponti da attraversare e vette da scalare. La chiave per apprezzare appieno il gioco risiede nell’abbandonare le aspettative e nell’accettare le sue regole uniche. Il sistema di combattimento, pur ispirandosi ai soulslike, presenta delle peculiarità che richiedono un approccio strategico e una profonda conoscenza delle debolezze nemiche. La necessità di utilizzare l’arma giusta e lo stile di attacco appropriato per ogni avversario, unita alla gestione della stamina e alla consapevolezza del posizionamento, rende ogni scontro una sfida tattica.

Il mondo di gioco, vasto e labirintico, invita all’esplorazione e alla scoperta di segreti nascosti. Nonostante alcune criticità legate alla mappa e al level design, Blades of Fire riesce a creare un forte senso di immersione e di avventura. Il sistema di forgiatura delle armi, pur non essendo esente da difetti, rappresenta un tentativo interessante di differenziarsi dalla massa. La necessità di scegliere il tipo di acciaio, la forma della lama e la dimensione dell’elsa, per poi forgiare l’arma con cura, aggiunge un ulteriore livello di profondità al gameplay. Nonostante le difficoltà iniziali e le frustrazioni che può generare, Blades of Fire si rivela un’esperienza gratificante per chi è disposto a mettersi in gioco e ad accettare le sue sfide.
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- 👎 Death Stranding è sopravvalutato, un'esperienza lenta e......
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Death Stranding: l’arte di Hideo Kojima
Parallelamente, Death Stranding, l’opera di Hideo Kojima, continua a far parlare di sé. Il gioco, uscito originariamente nel 2019 e seguito da Death Stranding 2: On the Beach nel giugno 2025, rappresenta una visione unica e audace del futuro, in cui il giocatore è chiamato a riconnettere un mondo frammentato attraverso la consegna di merci. Kojima, figura iconica del panorama videoludico, non si limita a creare giochi, ma vere e proprie opere d’arte interattive. La sua capacità di coinvolgere personalità provenienti da diversi ambiti artistici, dagli attori ai musicisti, conferisce ai suoi giochi una profondità e una ricchezza uniche. Death Stranding è un’esperienza che va oltre il semplice gameplay, invitando il giocatore a riflettere sul significato della connessione umana e sul ruolo dell’arte nella società.
Kojima stesso, in una recente intervista, ha sottolineato l’importanza di trarre ispirazione da diverse forme d’arte e dalla vita reale, piuttosto che limitarsi a copiare altri giochi. Il suo approccio creativo, basato sulla sperimentazione e sulla contaminazione di generi, lo ha portato a creare opere innovative e originali, che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del videogioco. La sua filosofia si basa sull’idea di “accendere il fuoco” negli altri, ispirandoli a creare qualcosa di nuovo e personale, senza limitarsi a imitare il suo stile.
Originalità contro omologazione: una riflessione sul futuro del gaming
Il successo di Blades of Fire e Death Stranding dimostra che l’originalità e la visione autoriale sono ancora valori fondamentali nel mondo del gaming. In un’epoca in cui molti giochi tendono a seguire formule consolidate e a uniformarsi agli standard del mercato, questi due titoli rappresentano un’eccezione, un invito a osare e a sperimentare. La loro capacità di sorprendere e di emozionare i giocatori è la prova che il videogioco può essere molto più di un semplice passatempo, ma una forma d’arte in grado di stimolare la riflessione e di arricchire la nostra esperienza del mondo.
Il publisher di Blades of Fire ha dichiarato che il gioco ha “sottoperformato” a causa di “consumatori sempre più selettivi” e di una “sovraofferta di giochi”. Questa affermazione solleva un interrogativo importante: in un mercato saturo di titoli, è ancora possibile per un gioco originale e non convenzionale emergere e trovare il suo pubblico? La risposta, fortunatamente, sembra essere affermativa. Blades of Fire, nonostante le difficoltà iniziali, è riuscito a conquistare una nicchia di appassionati che hanno apprezzato la sua originalità e la sua profondità. Questo dimostra che i giocatori sono alla ricerca di esperienze nuove e stimolanti, e che sono disposti a premiare i titoli che osano differenziarsi dalla massa.
I nostri consigli
In conclusione, sia Blades of Fire che Death Stranding ci ricordano l’importanza di coltivare la nostra curiosità e di non aver paura di sperimentare. Per i gamer occasionali, consigliamo di approcciarsi a Blades of Fire con pazienza e apertura mentale, pronti a superare le difficoltà iniziali per scoprire un’esperienza di gioco ricca e gratificante. Non abbiate paura di morire e di ricominciare, perché ogni errore è un’opportunità per imparare e migliorare.
Per i gamer più esperti, suggeriamo di approfondire l’opera di Hideo Kojima, esplorando i suoi giochi e le sue interviste per comprendere appieno la sua visione artistica e la sua filosofia. Cercate di individuare le influenze che hanno ispirato il suo lavoro e di riflettere sul significato dei suoi messaggi.
Entrambi i titoli ci invitano a riflettere sul ruolo del videogioco nella nostra società e sul suo potenziale come forma d’arte. Qual è il vostro gioco preferito e perché? Quali sono gli elementi che lo rendono speciale e significativo per voi? Speriamo che questo articolo vi abbia stimolato a porvi queste domande e a guardare il mondo del gaming con occhi nuovi.







