
Judas: il ritorno al single-player che sfida l’industria videoludica
- Judas: esperienza single-player senza componenti online o "live service".
- Levine punta a un'esperienza incentrata sul divertimento e sull'immersione.
- Baldur's Gate 3 è un esempio di successo single-player.
L’industria dei videogiochi è in fermento per l’annuncio di Ken Levine riguardo al suo nuovo progetto, Judas. A distanza di oltre un decennio dall’uscita di BioShock Infinite, i fan e gli addetti ai lavori si interrogano sulle caratteristiche che definiranno questa nuova opera. In un panorama videoludico sempre più orientato verso i modelli “live service” e le componenti online, Levine si distingue con una promessa: Judas sarà un’esperienza single-player “old-school”, focalizzata sulla narrazione e sull’immersione del giocatore.
Un ritorno alle origini del gaming
Ken Levine, figura iconica dietro al successo della serie BioShock, ha espresso chiaramente la sua visione per Judas: un gioco che si rifà alle radici del gaming, quando l’esperienza single-player era al centro di tutto. Questa dichiarazione rappresenta una presa di posizione significativa in un’epoca in cui molti sviluppatori sembrano privilegiare modelli di monetizzazione continuativa e il coinvolgimento costante del giocatore attraverso servizi online.
Levine ha sottolineato che Judas sarà un’esperienza completa fin dal momento dell’acquisto, senza componenti online o “live service” che possano distrarre dalla narrazione principale. Questa scelta, secondo il game designer, è dettata dalla volontà di offrire ai giocatori un’esperienza puramente incentrata sul divertimento e sull’immersione nella storia, senza “ulteriori motivazioni” legate alla monetizzazione.

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La libertà creativa di Ghost Story Games
La possibilità di realizzare Judas secondo questa visione “old-school” è resa possibile, a detta di Levine, dal supporto di 2K Games e dalla struttura di Ghost Story Games, lo studio di sviluppo da lui fondato dopo la chiusura di Irrational Games. Levine ha evidenziato come 2K creda nel suo lavoro al punto da permettergli di sviluppare Judas senza pressioni legate a modelli di monetizzazione invasivi.
Questa libertà creativa, ha spiegato Levine, consente al team di concentrarsi esclusivamente sulla qualità dell’esperienza di gioco, senza dover scendere a compromessi per inseguire logiche di profitto a breve termine. Levine ha riconosciuto che lo sviluppo di videogiochi è un’attività costosa, ma ha espresso gratitudine per la possibilità di lavorare in un ambiente che valorizza la visione artistica e l’esperienza del giocatore.
Un panorama videoludico in evoluzione
Nonostante la tendenza dominante verso i “live service” e i giochi online, Levine ha sottolineato come esistano numerosi esempi di successo di giochi single-player che hanno saputo conquistare il pubblico. Ha citato titoli come Baldur’s Gate 3, Kingdom Come: Deliverance 2 e Clair Obscur: Expedition 33 come esempi di giochi che hanno premiato l’esperienza single-player tradizionale, senza ricorrere a modelli di monetizzazione aggressivi.
Secondo Levine, il pubblico è disposto a premiare i giochi che offrono un’esperienza di qualità, soprattutto nel segmento AAA, dove i costi di produzione elevati possono spingere gli sviluppatori a cercare metodi di monetizzazione alternativi. La scommessa di Judas è quindi quella di dimostrare che esiste ancora spazio per un’esperienza single-player profonda e coinvolgente, capace di catturare l’attenzione dei giocatori senza bisogno di componenti online o meccaniche “live service”.
I nostri consigli
L’approccio “old-school” di Judas rappresenta una ventata di aria fresca nel panorama videoludico contemporaneo. Per i gamer occasionali, questo significa la promessa di un’esperienza completa e appagante fin dal primo avvio, senza la necessità di investire tempo e denaro in microtransazioni o contenuti aggiuntivi. Un consiglio? Non abbiate paura di immergervi in giochi single-player: spesso offrono storie più profonde e personaggi più memorabili rispetto alle esperienze online.
Per i gamer più esperti, Judas potrebbe rappresentare un’occasione per riflettere sull’evoluzione dell’industria videoludica e sulle diverse filosofie di design. Analizzate le meccaniche di gioco, la narrazione e l’ambientazione: Judas potrebbe offrire spunti interessanti su come creare un’esperienza single-player coinvolgente e memorabile.
In definitiva, Judas rappresenta una scommessa coraggiosa da parte di Ken Levine e di Ghost Story Games. Che siate gamer occasionali o appassionati esperti, questo titolo potrebbe offrirvi un’esperienza di gioco unica e stimolante, capace di farvi riflettere sul futuro del gaming.