Friuli Venezia Giulia su Fortnite: Genio o follia?
- FVG investe 86.000 euro per la riproduzione virtuale su Fortnite.
- Fortnite ha 650 milioni di utenti registrati globalmente.
- Monteriggioni, +11.4% turisti grazie ad Assassin's Creed II (2016).
Una nuova frontiera del turismo?
Nel corso dell’anno 2025 si assiste a una significativa evoluzione nel panorama della promozione turistica: il FVG/”>Friuli Venezia Giulia (FVG) decide infatti di investire 86.000 euro per la creazione di una riproduzione virtuale del proprio territorio su Fortnite — uno dei titoli videoludici più acclamati al mondo. Tale iniziativa audace suscita immediatamente animati confronti: rappresenta questa scelta una nuova frontiera nel marketing in grado di attrarre giovani su scala mondiale oppure risulta essere piuttosto una strategia avventata che potrebbe appiattire l’immagine della regione? L’intento chiaramente dichiarato è quello di intercettare gli individui nella fascia d’età fra i 14 ai 25 anni, sfruttando codici comunicativi familiari e piattaforme molto frequentate dai più giovani. Con ben 650 milioni di utenti registrati globalmente, Fortnite si rivela essere il palcoscenico ideale per far scoprire le meraviglie del FVG a un’utenza potenzialmente immensa; all’interno dell’universo ludico gli avatar possono avventurarsi in ricostruzioni tridimensionali delle città quali Trieste, Udine, Pordenone, Gorizia ed anche Palmanova, nonché visitare attrazioni turistiche come Piancavallo, Tarvisio ed infine i laghi di Fusine. La dimensione virtuale offre l’opportunità di relazionarsi con piatti emblematici della tradizione culinaria regionale, come il frico e il prosciutto San Daniele. Nonostante ciò, questo progetto genera un insieme complesso di domande e inquietudini.
Rischi e opportunità del turismo virtuale
La scelta di Fortnite come piattaforma per la promozione turistica non è priva di rischi. Il gioco, noto per la sua natura competitiva e spesso violenta, potrebbe non essere il contesto più appropriato per valorizzare il patrimonio culturale e paesaggistico del FVG. Inserire location reali all’interno di uno sparatutto può apparire incongruo e rischiare di ridurre l’immagine della regione a uno scenario di “sparatorie virtuali”. Le critiche non si sono fatte attendere, con molti che temono una banalizzazione dell’identità del territorio. Un altro rischio significativo è legato alla rappresentazione del FVG all’interno del gioco. Le mappe di Fortnite, per quanto accurate, offrono inevitabilmente una visione semplificata e parziale della regione. La complessità della sua storia, della sua cultura e delle sue tradizioni potrebbe andare persa in un’esperienza di gioco puramente visiva. È fondamentale che la rappresentazione virtuale del FVG sia accurata e rispettosa della sua identità, evitando stereotipi e banalizzazioni. Il frico e il prosciutto San Daniele, pur presenti nelle mappe, rischiano di diventare semplici “oggetti” da collezionare, svuotati del loro significato culturale e gastronomico. D’altra parte, il turismo virtuale offre anche una serie di opportunità interessanti. Può incuriosire e informare un pubblico vasto e diversificato, stuzzicando la sua curiosità e invogliandolo a visitare la regione “reale”. Può anche rappresentare uno strumento utile per promuovere il turismo sostenibile, riducendo l’impatto ambientale dei viaggi fisici. Infine, il turismo virtuale può contribuire a destagionalizzare i flussi turistici, attirando visitatori anche nei periodi di bassa stagione.
TOREPLACE=Cyberpunk futuristic illustration of the Friuli Venezia Giulia region merged with Fortnite elements. In the foreground, a stylized 3D model of the Duino Castle with neon lights and futuristic architecture, surrounded by Fortnite characters wearing traditional Friulian costumes. In the background, the Julian Alps are visible with holographic projections of the region’s flag and iconic landmarks. The color palette includes vibrant blues, purples, greens, and oranges, with a gritty, high-tech aesthetic. The image captures the essence of gaming and travel.”
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Esempi di turismo virtuale e il loro impatto
L’iniziativa del FVG si inserisce in un trend più ampio, quello del turismo virtuale, o “game tourism”. Negli ultimi anni, diverse destinazioni hanno sperimentato forme di promozione simili, utilizzando videogiochi, realtà virtuale e altre tecnologie immersive per attrarre visitatori. Un esempio emblematico è quello di Monteriggioni, un borgo medievale toscano che ha visto aumentare significativamente i suoi flussi turistici grazie alla sua presenza nel videogioco Assassin’s Creed II. Il gioco ha portato migliaia di turisti a visitare il borgo, tanto che l’amministrazione locale ha condotto un sondaggio nel 2016 in cui l’11,4% dei turisti intervistati ha dichiarato di aver scoperto Monteriggioni proprio grazie al videogioco. Si stima che, su un totale di 150.000 turisti registrati nello stesso anno, circa 16.000 abbiano visitato il borgo in seguito all’esperienza videoludica. Assassin’s Creed II ha avuto un tale impatto da generare tour a tema per visitare le ambientazioni del gioco. Altri esempi includono il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), che ha realizzato un videogioco chiamato “Father and Son” per promuovere le sue collezioni. Distribuito gratuitamente dal 2017, il gioco ha totalizzato circa 4.5 milioni di download, con circa 50.000 persone che hanno sbloccato contenuti aggiuntivi visitando fisicamente il museo. Anche la città di Carrara ha sperimentato il turismo virtuale, utilizzando uno zombie game chiamato “Game Over Carrara” per attirare turisti, soprattutto americani. Il gioco, sviluppato da un cittadino carrarese e lanciato nel 2018, ha superato i 20.000 download all’inizio del 2020, con il 65% dei download provenienti dagli Stati Uniti. Questi esempi dimostrano che il turismo virtuale può rappresentare uno strumento efficace per promuovere una destinazione, ma è fondamentale che la strategia sia ben pianificata e che la rappresentazione del territorio sia accurata e rispettosa della sua identità.
I nostri consigli
Analizzare l’efficacia delle iniziative proposte dal FVG in relazione a Fortnite implica una lunga riflessione accompagnata da uno studio dettagliato sui flussi turistici e sulla reputazione dell’immagine regionale. L’investimento complessivo pari a 86.000 euro deve necessariamente mostrare risultati tangibili in termini sia di aumento della visibilità sia del numero degli arrivi turistici; diversamente si trasformerà in uno sperimentalismo oneroso privo di esiti concreti. Si potrebbe affermare che il futuro del settore turistico transiti attraverso piattaforme ludiche come Fortnite; tuttavia è cruciale ricordare che la vera essenza delle regioni si trova nelle proprie storie viventi, culture radicate e nell’abilità nel proporre esperienze genuine agli avventori. I giocatori occasionali sono invitati a esaminare criticamente le mappe create per rappresentare il FVG all’interno dell’universo virtuale; ciò permetterebbe loro di apprezzarne davvero le meraviglie naturali oltre l’immediata interazione ludica. D’altro canto, i videogiocatori più navigati potrebbero pensare a ideazioni innovative riguardanti mod o contenuti personalizzati su Fortnite che possano esaltare ulteriormente le peculiarità culturali ed ambientali caratterizzanti il Friuli Venezia Giulia. Questa strategia avrebbe come risultato la partecipazione attiva della community ludica alla promozione territoriale della regione, configurando così un’esperienza turistica digitale altamente coinvolgente e immersiva.
Nel complesso, l’operazione messa in atto dal FVG all’interno dell’universo Fortnite si presenta come un tentativo intrigante che richiede attenzione. Sia essa frutto d’ingegno o semplice scommessa azzardata, non c’è dubbio sul fatto che il turismo virtuale stia emergendo quale fenomeno tangibile in espansione. Tuttavia, oltre alle pratiche commerciali impiegate nel marketing turistico è essenziale che le varie mete turistiche continuino a dedicarsi alla valorizzazione dei propri tesori culturali e naturali; solo in questo modo possono garantire ai viaggiatori esperienze autenticamente memorabili. Pertanto, la vera formula per il successo sta nel bilanciamento fra innovazioni tecniche e la preservazione dell’essenza territoriale.







