
Death Stranding 2: Kojima rivoluziona il gaming con combattimenti e connessioni
- Death Stranding 2 inizia 11 mesi dopo il primo gioco.
- La trama si sviluppa riconnettendo il Messico alla rete chirale.
- Kojima stima almeno 70 ore di avventura nel gioco.
Nel novembre del 2019, poco prima che la pandemia di COVID-19 sconvolgesse il mondo, Death Stranding si presentò come un’opera videoludica decisamente insolita. Primo progetto di Hideo Kojima dopo la separazione da Konami, il gioco sfidava le convenzioni. Il protagonista, interpretato da Norman Reedus, era un corriere di nome Sam Porter Bridges, impegnato a trasportare merci attraverso paesaggi desolati, con un neonato legato al petto e perseguitato da entità spettrali.
Kojima stesso ammette che il gioco era “strano”. Uno dei primi compiti di Bridges era trasportare la salma del Presidente degli Stati Uniti fino a un inceneritore. Tuttavia, dietro l’eccentricità si celava una sfida intrigante: trasportare carichi pesanti attraverso il Nord America senza cadere. Un’idea che, pur ricordando il lavoro di sviluppatori indie, si trasformò in un’epica grazie al supporto di Sony e alla fama di Kojima.

In un’America frammentata, Death Stranding dipingeva un mondo in cui la società era divisa in comunità isolate, connesse solo dai corrieri. Questi ultimi, non soldati o scienziati, ma addetti alla logistica, erano la linfa vitale della civiltà. Le reazioni al lancio furono contrastanti: alcuni lodarono il gioco come visionario, altri lo criticarono come autoindulgente. Ma poi, con l’avvento della pandemia, la visione di Death Stranding di una connessione umana mantenuta attraverso schermi e pacchi divenne profetica.
Kojima aveva già abbozzato la trama per un sequel, ma la pandemia e una grave malattia lo spinsero a ripensare la storia. Decise che Death Stranding 2 sarebbe stato un monito sui rischi della connessione digitale in sostituzione della presenza fisica. La domanda centrale divenne: “Avremmo dovuto connetterci?”.
Durante un evento di anteprima a Tokyo, Kojima ha spiegato a un gruppo di giornalisti che Death Stranding 2: On The Beach inizia 11 mesi dopo la conclusione del primo gioco. Bridges vive in isolamento, reso superfluo dall’Automated Porter Assistance System, un’intelligenza artificiale che ha rimpiazzato i corrieri. La trama si sviluppa quando Fragile, interpretata da Léa Seydoux, gli affida una nuova missione: connettere il Messico alla rete chirale.
Messico e Australia: nuovi orizzonti e nuove sfide
Il Messico rurale si rivela un ambiente ostile, con banditi, condizioni meteorologiche estreme e pericoli ambientali. Ogni spedizione richiede una pianificazione accurata, considerando il peso del carico, la presenza di creature spettrali (BT) e le condizioni meteorologiche.
Dopo aver riconnesso il Messico, la storia si sposta in Australia, segnando un cambiamento fondamentale. L’obiettivo rimane lo stesso, ma l’approccio diventa più orientato al combattimento. I giocatori hanno accesso a un arsenale di armi sempre più efficienti e a veicoli potenziabili. Le missioni non si limitano più alla consegna di merci, ma includono anche la liberazione di avamposti nemici.
Kojima spiega che il primo gioco era come la Via della Seta, incentrato sulla connessione e sulla fornitura di risorse. Il sequel, invece, esplora i rischi dell’interconnettività, rappresentati dalla proliferazione di armi e dalla potenza delle società private.
Sebbene sia ancora possibile utilizzare la furtività, il gioco incoraggia un approccio più diretto. I giocatori possono piazzare torrette di avvistamento, marcare i nemici e utilizzare fucili di precisione per eliminarli. Questo nuovo focus sul combattimento ricorda Metal Gear Solid 5, un paragone che Kojima stesso ammette. La DHV Magellan, la base operativa mobile di Drawbridge, evoca la Mother Base di Metal Gear Solid V.
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- 🤯 E se la connessione fosse il vero nemico? Un'ipotesi......
Combattimento, furtività e connessione: un equilibrio delicato
Il nuovo focus sul combattimento potrebbe sorprendere, considerando che Death Stranding era un gioco incentrato sulla connessione e sulla cooperazione. Tuttavia, Kojima spiega che questo cambiamento è un’evoluzione naturale, simile alla transizione tra Metal Gear Solid e il suo sequel.
“Il primo gioco era come la Via della Seta,” spiega Kojima. “Si trattava di estendere le connessioni attraverso un paese, per permettere alle forniture utili di viaggiare. Ma il rovescio della medaglia è che anche le cose negative possono viaggiare più liberamente: scarafaggi, violenza, droghe.” Death Stranding 2, quindi, intende mostrare i rischi dell’interconnettività. “È rappresentato dalla prevalenza delle armi. Sto cercando di evocare l’era della Compagnia delle Indie Orientali, quando le risorse potevano muoversi liberamente in tutto il mondo ma, allo stesso tempo, questo ha permesso a queste società private di diventare più potenti dei governi.”
Kojima cita anche il cinema come fonte di ispirazione. Paragonando Death Stranding ad Alien di Ridley Scott, e Death Stranding 2 ad Aliens di James Cameron, spiega che il sequel introduce elementi di azione per dare una nuova dimensione alla storia.
Oltre al combattimento, il gioco affronta temi difficili come il lutto e la perdita. Kojima, che ha perso un genitore da adolescente, esplora il tema della genitorialità e del rapporto tra genitori e figli.
Un’esperienza profonda e variegata
Death Stranding 2 offre un’esperienza di gioco profonda e variegata, con un sistema di progressione che premia l’esplorazione e la cooperazione. Completare le consegne aumenta la valutazione delle strutture e degli insediamenti, sbloccando strumenti, armi e potenziamenti. Le strutture costruite dai giocatori possono essere migliorate, creando una rete di strade, teleferiche e stazioni di ricarica per veicoli.
Il gioco include anche eventi dinamici come incendi, disastri naturali e funzionalità online innovative che permettono ai giocatori di collaborare in modo indiretto. La varietà dei carichi da trasportare, che vanno dai dischi in vinile ai pigiami e agli animali vivi, aggiunge un ulteriore livello di complessità.
Kojima stima che il gioco offra almeno 70 ore di avventura. La scala della produzione è notevole, considerando le dimensioni relativamente ridotte del team di sviluppo. Kojima si considera il capo di una famiglia e paragona la crescita dei suoi collaboratori alla crescita dei figli.
I nostri consigli
Death Stranding 2: On The Beach promette di essere un’esperienza videoludica unica e ambiziosa, che fonde elementi di Metal Gear Solid con la visione autoriale di Hideo Kojima. Il gioco esplora temi complessi come la connessione, la perdita e la genitorialità, offrendo al contempo un gameplay profondo e variegato.
*Consiglio per i gamer occasionali: Non abbiate paura di sperimentare con le diverse opzioni di combattimento e furtività. Trovate l’approccio che più si adatta al vostro stile di gioco e non esitate a chiedere aiuto agli altri giocatori attraverso il sistema di connessione sociale.
Nozione per i gamer esperti: Prestate attenzione ai dettagli ambientali e alle dinamiche meteorologiche. La pianificazione accurata del percorso e la scelta dell’equipaggiamento giusto possono fare la differenza tra il successo e il fallimento.
Death Stranding 2* ci invita a riflettere sul significato della connessione e sulle sue conseguenze. In un mondo sempre più interconnesso, è importante considerare i rischi e le opportunità che questa connessione comporta. Il gioco ci spinge a interrogarci sul nostro rapporto con la tecnologia e sul valore della presenza fisica.
- Pagina ufficiale di Death Stranding 2: On the Beach di Kojima Productions.
- Intervista a Kojima sull'influenza della pandemia nel tema della connessione.
- Pagina ufficiale con dettagli su uscita, trailer e pre-order di Death Stranding 2.
- Pagina ufficiale del gioco Death Stranding 2: On The Beach su Playstation.