
Call of Duty: Black Ops 7, come proteggerti dai cheater?
- Beta di Call of Duty: Black Ops 7 invasa dai cheater.
- Activision ha bannato account, ma la soluzione definitiva non è imminente.
- Nuovo sistema anti-cheat RICOCHET con apprendimento automatico in arrivo.
- Requisiti TPM 2.0 e Secure Boot per i giocatori su PC.
- Il Team RICOCHET rimuoverà i cheater da tutti i titoli Call of Duty.
L’ombra del cheating sulla Beta di Call of Duty: Black Ops 7
L’entusiasmo per l’imminente uscita di Call of Duty: Black Ops 7, previsto per il 14 novembre, è stato parzialmente offuscato dall’invasione di cheater durante la fase beta, iniziata il 2 ottobre. Nonostante le promesse di un sistema anti-cheat potenziato, denominato RICOCHET Anti-Cheat, i giocatori onesti si sono trovati a confrontarsi con avversari che utilizzano software illeciti come aimbot e wallhack. Questi strumenti permettono di individuare i nemici attraverso le pareti e di eliminarli con una precisione sovrumana, compromettendo l’integrità dell’esperienza di gioco. La diffusione di video e testimonianze sui social media ha rapidamente evidenziato la gravità del problema.

- Ottimo articolo! Speriamo che Activision mantenga le promesse......
- Cheater ovunque! 😠 Temo che rovineranno anche questo Call of Duty......
- TPM 2.0 e Secure Boot? 🤔 Forse la soluzione è più complessa......
Le contromisure di Activision e Treyarch
Activision ha risposto prontamente, annunciando di aver già bannato diversi account responsabili di violazioni. Ciononostante, l’azienda ammette che la scoperta di una soluzione definitiva non è ancora imminente. Treyarch, lo studio di sviluppo, ha reso noto l’introduzione di significativi miglioramenti al sistema RICOCHET Anti-Cheat, i quali includeranno una “nuova generazione di sistemi di apprendimento automatico e strumenti di rilevamento” pensati appositamente per contrastare sia gli aimbot che i wallhack. Sfortunatamente per la community di giocatori, queste innovazioni non saranno operative durante la fase beta. Il nuovo sistema anti-cheat sarà attivo solo a partire dal lancio ufficiale del gioco.
Requisiti di sistema e strategie anti-cheat
Per garantire un’esperienza di gioco più equa, Call of Duty: Black Ops 7 richiede ai giocatori su PC di avere il TPM 2.0 (Trusted Platform Module) e il Secure Boot attivi. Questi requisiti, sebbene non accolti con entusiasmo da tutta la community, mirano a rendere più difficile per i cheater l’utilizzo di software di terze parti. Activision ha sottolineato che il Team RICOCHET monitorerà attivamente la beta, rimuovendo immediatamente i cheater e bannando permanentemente i loro account da tutti i titoli di Call of Duty, inclusi Modern Warfare e le future uscite. Questa strategia aggressiva mira a scoraggiare l’utilizzo di cheat e a proteggere l’integrità del gioco. La società ha addestrato modelli di machine learning su milioni di ore di gameplay per migliorare i sistemi di rilevamento interni al gioco. Allo stesso tempo, l’impresa sta potenziando anche l’aspetto legale per arginare e smantellare la distribuzione di software di cheating al di fuori del contesto di gioco.
I nostri consigli
La lotta contro il cheating nei videogiochi è una sfida costante, e Call of Duty: Black Ops 7 non fa eccezione. Le misure adottate da Activision e Treyarch, come l’implementazione di RICOCHET Anti-Cheat, i requisiti di TPM 2.0 e Secure Boot, e il monitoraggio attivo della beta, rappresentano un passo importante nella giusta direzione. Tuttavia, è fondamentale che i giocatori segnalino qualsiasi attività sospetta e che gli sviluppatori continuino a migliorare i sistemi di rilevamento e prevenzione.
Per i gamer occasionali, un consiglio è quello di concentrarsi sul divertimento e sulla competizione leale, segnalando prontamente qualsiasi comportamento scorretto. Per i giocatori più esperti, invece, può essere interessante approfondire le dinamiche dei sistemi anti-cheat e le strategie utilizzate dai cheater, per contribuire attivamente alla loro individuazione e segnalazione.
In definitiva, la lotta contro il cheating è una responsabilità condivisa tra sviluppatori e giocatori. Solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile garantire un’esperienza di gioco equa e divertente per tutti.