
Scandalo: cosa si nasconde dietro l’incompiuto Metal Gear Solid V?
- Il gioco è uscito il 1° settembre 2015.
- Konami ha eliminato il marchio Kojima Productions.
- Manca l'"Episodio 51", un confronto tra Big Boss e Eli.
- Molte missioni del "Capitolo 2" sono ripetute.
Il 1° settembre 2025 ha segnato il decimo anniversario di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain, un titolo che continua a suscitare dibattiti e riflessioni all’interno della comunità videoludica. L’opera, diretta da Hideo Kojima, è spesso considerata l’ultimo capitolo della saga Metal Gear Solid realizzato sotto la sua guida, prima della sua separazione da Konami. Nonostante il plauso universale per il gameplay innovativo e l’ambientazione open world, il gioco è perseguitato da una persistente sensazione di incompiutezza, alimentando teorie e speculazioni sulla sua travagliata produzione.
La natura aperta di The Phantom Pain, con la sua libertà di approccio alle missioni, ha rappresentato un’evoluzione significativa per la serie. Tuttavia, molti giocatori hanno percepito un finale brusco e insoddisfacente, lasciando in sospeso diverse trame narrative. Questa percezione è stata ulteriormente alimentata dalla diffusione di concept art e filmati relativi a un “Episodio 51” mai incluso nella versione finale del gioco.

La rottura tra Kojima e Konami: un impatto sul gioco?
La creazione di Metal Gear Solid V ha vissuto una fase turbolenta caratterizzata da crescenti attriti tra Hideo Kojima e l’azienda Konami. Nel 2015, l’entità giapponese rese pubblica una riorganizzazione interna culminata nell’eliminazione del marchio Kojima Productions insieme al nome stesso dello sviluppatore dalle confezioni sia di The Phantom Pain sia degli altri prodotti correlati alla saga. Tale evenienza suscitò un’ondata di indiscrezioni riguardanti un conflitto interno capace potenzialmente di intaccare lo sviluppo dell’opera videoludica.
Fonti non ufficiali affermano che Kojima e il suo gruppo siano stati costretti a operare come semplici contrattisti sotto severe limitazioni riguardo all’accesso a Internet, alle email e ai contatti telefonici. Parallelamente, Konami decise anche la soppressione del progetto creativo denominato Silent Hills, frutto della collaborazione fra Kojima stesso e il regista Guillermo del Toro; inoltre procedette alla cancellazione della demo interattiva nota come P. T., rendendola indisponibile su PlayStation Store.
Questi sviluppi hanno fomentato la percezione comune secondo cui Metal Gear Solid V, nella sua versione finale sul mercato videoludico, si presenti incompleta per via delle sollecitazioni provenienti da parte dell’azienda madre Konami—da tempo impegnata nel mirino strategico verso i videogame destinati al settore mobile accanto all’esigenza sostanziale di ottimizzare le spese produttive.
- MGSV è un capolavoro incompreso, il gameplay è......
- Deluso 😞, la storia è troncata e ripetitiva, Konami......
- E se l'incompiutezza fosse voluta? Un meta-commento......
Contenuti tagliati e missioni ripetute: prove di un’esperienza compromessa?
Una delle principali critiche rivolte a Metal Gear Solid V riguarda la presenza di contenuti tagliati e la ripetitività di alcune missioni. L'”Episodio 51″, incluso come contenuto bonus nell’edizione da collezione del gioco, mostrava un confronto tra Big Boss e suo figlio Eli (Liquid Snake) per il controllo di Sahelanthropus. La sua assenza dalla versione finale ha lasciato un vuoto narrativo, privando i giocatori di una conclusione soddisfacente per la trama secondaria legata a Eli.
Inoltre, il “Capitolo 2” del gioco presenta numerose missioni riproposte dal “Capitolo 1”, con un livello di difficoltà aumentato. Questa scelta progettuale è stata interpretata come un tentativo di allungare artificialmente la durata del gioco, compensando la mancanza di contenuti originali.
Nonostante queste criticità, Metal Gear Solid V ha ricevuto recensioni positive e ha venduto milioni di copie in tutto il mondo. Il suo gameplay innovativo, la libertà di approccio alle missioni e la grafica di alta qualità lo hanno consacrato come uno dei migliori giochi stealth di tutti i tempi.
I nostri consigli
La dimensione ludica proposta da Metal Gear Solid V: The Phantom Pain si rivela estremamente ricca e articolata, pur presentando delle imperfezioni. Agli utenti meno esperti suggeriamo caldamente un focus diretto sui fili narrativi centrali per evitare che la monotonia delle missioni secondarie possa demotivare l’esperienza complessiva. È fondamentale esplorare la molteplicità delle modalità d’interazione offerte dal gameplay stesso ed effettuare esperimenti con gli equipaggiamenti disponibili.
Per coloro che si considerano già navigati nel mondo videoludico, è opportuno dedicarsi all’analisi critica riguardo alle varie teorie collegate alla trama incompleta dell’opera; ciò comporta una dettagliata disamina dei contenuti eliminati dal progetto originale insieme ad ogni possibile lettura alternativa del suo epilogo. Tentate anche percorsi differenziati per il completamento dell’opera proponendo alternative strategiche tramite l’adozione delle metodologie stealth o avvalendovi dell’utilizzo esclusivo dei mezzi non letali.
A prescindere dall’esperienza individuale nel settore videoludico, Metal Gear Solid V dona occasioni preziose per riflessioni profonde su tematiche quali la vendetta, le dinamiche della perdita, così come sulle sfumature identitarie emergenti dalle scelte operate dai personaggi. Un’opera capace indubbiamente di incidere significativamente nella coscienza dei fruitori grazie alle questioni sollevate intorno alla guerra e ai risvolti derivanti dalle nostre decisioni strategiche in-game. Riflettete su come le vicende di Venom Snake risuonano con le vostre esperienze personali e su come il concetto di “dolore fantasma” possa essere applicato ad altri aspetti della vita.