
Clair Obscur: quando l’IA riscrive l’etica del gaming indie
- 'Clair Obscur' perde il premio agli Indie Game Awards 2025.
- L'IA riduce i tempi di sviluppo e i costi di produzione.
- L'IA può portare alla 'mcdonalizzazione' dei videogiochi.
- Nel 2019 l'ue ha stilato le direttive per un'ia affidabile.
Il caso ‘clair obscur’ e la ridefinizione dell’etica nello sviluppo videoludico
Il caso clair obscur: genesi di una controversia
Il settore dei videogiochi indipendenti è stato recentemente turbato da un evento che ha innescato un acceso dibattito sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale (IA) nella creazione di giochi: la rimozione del gioco “Clair Obscur: Expedition 33” dai premi del videogioco indipendente del 2025. Questo titolo, inizialmente osannato come miglior gioco dell’anno e miglior esordio indie, si è visto ritirare i prestigiosi riconoscimenti a causa della confessione, da parte della software house Sandfall Interactive, di aver sfruttato l’IA generativa in alcune fasi del suo sviluppo. Questa infrazione del regolamento ha trasformato “Clair Obscur” in un simbolo di una discussione ben più estesa e articolata, concernente i confini morali dell’applicazione dell’IA e le sue possibili ripercussioni sull’originalità e sulla creatività che da sempre caratterizzano il mondo dei giochi indipendenti.
La vicenda è cominciata il 18 dicembre 2025, quando gli Indie Game Awards hanno premiato “Clair Obscur: Expedition 33” come il miglior gioco dell’anno e il miglior indie al debutto. Tuttavia, la soddisfazione per il team di sviluppo è stata di breve durata. Durante il fine settimana successivo, gli organizzatori del premio hanno comunicato la revoca dei riconoscimenti, giustificando la decisione con la scoperta dell’utilizzo di IA generativa durante lo sviluppo del gioco. Six One Indie, la società organizzatrice dell’evento, ha specificato che, al momento della candidatura, era stato dichiarato che il gioco non faceva uso di IA generativa. Solo in seguito è emerso che Sandfall Interactive aveva effettivamente fatto ricorso a tali strumenti, rendendo così “Clair Obscur” non adatto alle candidature. I premi sono stati quindi riassegnati ai secondi classificati: “Sorry We’re Closed” ha vinto il premio come miglior indie al debutto, mentre “Blue Prince” si è aggiudicato il titolo di gioco dell’anno. Il caso “Clair Obscur” ha sollevato interrogativi cruciali sul ruolo dell’IA nello sviluppo di videogiochi e sulla necessità di definire linee guida etiche chiare e condivise. L’IA può essere uno strumento prezioso per accelerare i tempi di produzione, ridurre i costi e consentire a team di sviluppo ridotti di realizzare progetti ambiziosi, ma il suo utilizzo indiscriminato potrebbe compromettere l’originalità e la creatività che sono alla base del successo dei giochi indie.

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Ia e sviluppo indie: luci e ombre di una tecnologia emergente
L’intelligenza artificiale si sta progressivamente integrando nel processo di sviluppo dei videogiochi, offrendo una vasta gamma di applicazioni che spaziano dalla creazione di asset grafici alla generazione di dialoghi, fino alla programmazione del comportamento dei personaggi non giocanti (npc). In particolare, l’ia può essere impiegata per la realizzazione di concept art, texture, modelli 3d e animazioni, consentendo agli sviluppatori di prototipare rapidamente nuove idee, automatizzare compiti ripetitivi e ottimizzare il flusso di lavoro.
Uno dei principali vantaggi dell’utilizzo dell’ia risiede nella riduzione dei tempi di sviluppo e dei costi di produzione. Grazie all’ia, team di sviluppo ridotti possono competere con produzioni più grandi e ambiziose, democratizzando l’accesso al mercato e favorendo la sperimentazione di nuove idee. Daniel Vávra, regista di Kingdom Come: Deliverance 2, ha sottolineato come l’ia possa semplificare notevolmente il lavoro degli sviluppatori, consentendo loro di concentrarsi sugli aspetti più creativi e innovativi del gioco.
Tuttavia, l’impiego dell’ia nello sviluppo di videogiochi solleva anche una serie di preoccupazioni di natura etica e creativa. Il rischio principale è quello di una perdita di originalità e di una standardizzazione dei prodotti, con conseguente svalutazione del lavoro degli artisti e dei designer. Bruce Staley, co-regista di The Last of Us, ha espresso timori riguardo all’impatto negativo dell’ia sulla creatività, paventando la possibilità di una “mcdonalizzazione” dei videogiochi, con prodotti omologati e privi di anima.
La community degli sviluppatori indie è profondamente divisa sull’argomento. Alcuni vedono l’ia come uno strumento utile e potenzialmente rivoluzionario, in grado di liberare gli artisti dai compiti più ripetitivi e consentire loro di concentrarsi sulla creazione di esperienze uniche e coinvolgenti. Altri, invece, temono che l’ia possa minacciare l’integrità creativa dei giochi indie, favorendo la proliferazione di prodotti di bassa qualità e privi di originalità.
Riccardo Barbotti, co-founder della software house Bitboss, ha paragonato l’ia a una mietitrebbia: “se ti senti bracciante, allora la mietitrebbia è un nemico. se sei imprenditore, è un moltiplicatore”. questa metafora evidenzia come l’ia possa essere uno strumento potente nelle mani di chi sa come utilizzarlo, ma anche una minaccia per chi si limita a un’esecuzione meccanica e priva di visione creativa.
Questioni etiche e legali: navigare le complessità dell’ia
Il caso “Clair Obscur” ha acceso un acceso dibattito sulle implicazioni etiche e legali dell’utilizzo dell’ia nello sviluppo di videogiochi. Gli organizzatori degli Indie Game Awards hanno preso una posizione netta, escludendo dalla competizione i giochi che utilizzano ia generativa. Mike Towndrow, membro del comitato di nomina degli IGA, ha confermato che questa posizione era stata resa pubblica e compresa nel corso di tutto l’anno.
Tuttavia, la decisione degli IGA rappresenta solo una risposta parziale a un problema molto più complesso. Quali sono le linee guida etiche che dovrebbero guidare gli sviluppatori nell’utilizzo dell’ia? Come possiamo garantire che l’ia sia utilizzata in modo responsabile e non a scapito della creatività? Alcuni suggeriscono che l’uso dell’ia dovrebbe essere trasparente, con gli sviluppatori che dichiarano apertamente quali strumenti sono stati utilizzati. Altri propongono di limitare l’impiego dell’ia a compiti specifici, come la generazione di asset di basso livello, lasciando la creazione artistica vera e propria agli umani.
Un ulteriore aspetto da considerare riguarda le implicazioni legali, in particolare per quanto concerne il copyright. Se un’ia genera un asset che assomiglia in modo sospetto a un’opera protetta da copyright, chi è responsabile? Lo sviluppatore che ha utilizzato l’ia? L’azienda che ha creato l’ia? La questione è complessa e non ci sono ancora risposte definitive. La legislazione sul diritto d’autore impedisce a soggetti esterni di copiare o replicare un’opera artistica originale realizzata da altri. Nel caso di creazioni originate dall’intelligenza artificiale, determinare l’originalità e la titolarità della proprietà intellettuale diventa particolarmente arduo.
Le istituzioni europee si sono confrontate con questa tematica attraverso i lavori di un gruppo di studio specialistico istituito nell’ambito della Commissione Europea: l’High-Level Expert Group on AI, che già nel 2019 aveva stilato le direttive per un’IA affidabile. *La normativa si rifà ai sette principi guida di condotta, elaborati da tale gruppo di esperti, con l’obiettivo di indirizzare lo sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale: presenza e supervisione umane, solidità tecnica e affidabilità, rispetto della privacy e gestione dei dati, limpidezza, pluralità, parità di trattamento e giustizia, impatto positivo a livello sociale e ambientale e imputabilità.
I nostri consigli
Il caso di “Clair Obscur” ha scatenato un dibattito che va oltre i confini del mondo indie, ponendo interrogativi fondamentali sul futuro dello sviluppo videoludico e sul ruolo dell’ia in questo processo. La tecnologia offre opportunità straordinarie, ma è essenziale che il suo utilizzo sia guidato da principi etici solidi e da una profonda consapevolezza delle sue potenziali conseguenze.
Per i giocatori occasionali, è consigliabile informarsi sempre sulle metodologie di sviluppo dei titoli che intendono acquistare, prestando attenzione all’eventuale adozione di IA generativa e valutando se tale impiego incida negativamente sull’originalità e sulla qualità del prodotto.
Per i giocatori più avvezzi*, questa situazione offre spunti di riflessione sul futuro del gaming e sul potenziale ruolo dell’IA nel settore.
È fondamentale riconoscere che l’IA può essere uno strumento estremamente efficace, ma il suo impiego deve avvenire nel rispetto dell’etica e con piena trasparenza.
La vicenda di “Clair Obscur” ci ricorda che l’innovazione tecnologica deve andare di pari passo con una riflessione etica approfondita. Il futuro dei videogiochi dipenderà dalla nostra capacità di navigare le acque insidiose dell’ia con consapevolezza, responsabilità e un occhio sempre attento alla creatività umana. Sta a noi, come giocatori e come sviluppatori, plasmare un futuro in cui la tecnologia sia al servizio dell’arte e dell’intrattenimento, e non viceversa.
- Pagina di Wikipedia sul gioco, utile per dettagli sullo sviluppo e pubblicazione.
- Sito ufficiale Indie Game Awards; approfondimenti sui criteri di premiazione.
- Pagina ufficiale del gioco 'Sorry We're Closed', vincitore del premio indie.
- Sito ufficiale del videogioco 'Blue Prince', nominato gioco dell'anno.







