Ai nel gaming: la ‘mucca pazza’ che ucciderà la creatività?

Dan Houser, co-fondatore di Rockstar Games e figura di spicco dietro successi come Grand Theft Auto e Red Dead Redemption, ha espresso forti riserve sull’adozione dell’intelligenza artificiale (AI) nell’industria dei videogiochi. Le sue dichiarazioni, rilasciate durante un’intervista promozionale per il suo nuovo studio, Absurd Ventures, dipingono un quadro preoccupante, paragonando la diffusione dell’AI alla “malattia della mucca pazza“. Questa analogia, per quanto forte, mira a evidenziare i rischi di una cultura che, secondo Houser, tende a rigurgitare contenuti a discapito della creatività e della qualità.

Houser non risparmia critiche nei confronti dei dirigenti che promuovono l’AI, definendoli “non le persone più umane o creative“. A suo avviso, questi individui sarebbero guidati principalmente da logiche di riduzione dei costi e profitti a breve termine, piuttosto che da un autentico interesse per l’innovazione e il miglioramento delle condizioni lavorative. Questa visione contrasta con l’entusiasmo mostrato da altri leader del settore, come il CEO di EA, Andy Wilson, che vedono nell’AI un motore per i progetti futuri.

Le Preoccupazioni di Houser e il Contesto Industriale

Le parole di Houser risuonano in un contesto industriale segnato da massicci licenziamenti nel 2023 e 2024, con decine di migliaia di sviluppatori che hanno perso il lavoro. Contemporaneamente, i dirigenti aziendali esaltano le iniziative basate sull’AI come motore di profitti sempre più elevati. Questo scenario alimenta il timore che l’AI venga utilizzata come pretesto per tagliare il personale creativo. Le aziende stanno sperimentando l’AI in diversi ambiti, dalla concept art ai dialoghi degli NPC, dalla localizzazione al QA testing. Un esempio controverso è Arc Raiders, criticato per il suo sistema di ping vocale generato dall’AI.

Il dibattito sull’AI si estende all’intero settore dell’intrattenimento, portando a importanti azioni sindacali. SAG-AFTRA e WGA hanno negoziato protezioni sull’uso dell’AI nei contratti, e gli artisti continuano a chiedere garanzie più solide contro la replicazione non autorizzata di voci e immagini.

Il Peso delle Parole di Dan Houser

La critica di Houser assume un peso notevole, considerando il suo curriculum e il suo ruolo di figura indipendente nel settore. La sua posizione attuale, libera da vincoli aziendali, gli consente di esprimersi apertamente sulle pratiche dell’industria. Tuttavia, non mancano le ironie. Rockstar stessa è stata oggetto di critiche per la sua cultura del lavoro, caratterizzata da condizioni di crunch estreme. La lettera aperta “Rockstar Spouses” del 2010 denunciava gli estenuanti straordinari obbligatori presso Rockstar San Diego. Le testimonianze sullo sviluppo di Red Dead Redemption 2 nel 2018 documentavano settimane lavorative da 60 a 100 ore, con lo stesso Houser che menzionava “settimane da 100 ore” in un’intervista che suscitò aspre polemiche.

Sebbene Rockstar abbia implementato riforme in seguito a tali controversie, la portata dei cambiamenti effettivi rimane oggetto di dibattito. La critica di Houser alle decisioni dirigenziali disumane assume una sfumatura particolare alla luce di questa storia, anche se i suoi sostenitori sottolineano che il suo ruolo era principalmente creativo, piuttosto che legato alle risorse umane e alle operazioni.

I nostri consigli

L’adozione dell’AI nel gaming solleva questioni complesse e merita un’attenta riflessione. Mentre l’AI può offrire nuove opportunità e automatizzare alcuni processi, è fondamentale preservare la creatività umana e garantire condizioni di lavoro dignitose.

Un consiglio per i gamer occasionali: non lasciatevi abbagliare dalle promesse di giochi “perfetti” creati dall’AI. Cercate titoli che trasmettano un’anima, una visione artistica, un’esperienza umana. Un gioco creato con passione e cura, anche se imperfetto, può offrire emozioni molto più intense di un prodotto sterile e automatizzato.
Per i gamer esperti: approfondite la conoscenza delle tecnologie AI e del loro impatto sull’industria. Informatevi sulle pratiche delle aziende e sostenete quelle che valorizzano il lavoro umano e la creatività. Il vostro potere di consumatori consapevoli può fare la differenza.
In definitiva, il futuro del gaming dipende dalla nostra capacità di trovare un equilibrio tra innovazione tecnologica e valori umani. Non dimentichiamo che i videogiochi sono, prima di tutto, un’espressione di creatività e un’esperienza condivisa. Preservare questi elementi è fondamentale per garantire un futuro prospero e significativo per l’industria. Considerate che l’AI è uno strumento, e come ogni strumento può essere usato per il bene o per il male. Sta a noi, come giocatori e come società, assicurarci che venga utilizzato in modo responsabile e consapevole.