
Krafton dice addio ai dipendenti: l’ai cambierà il futuro dei videogiochi?
- Krafton adotta una strategia 'AI-first' con investimenti di circa 60 milioni di euro.
- Previsto un investimento di 30 miliardi di won all'anno dal 2026 per formazione Ai.
- Quasi il 50% degli sviluppatori teme che l'Ai riduca la qualità dei giochi.
Una trasformazione radicale
Il panorama dell’industria videoludica è in costante evoluzione, spinto da innovazioni tecnologiche che promettono di ridefinire i processi creativi e produttivi. In questo contesto dinamico, Krafton, la società sudcoreana celebre per aver dato vita a fenomeni globali come PUBG: Battlegrounds e la serie Subnautica, ha annunciato una svolta strategica di grande portata: l’adozione di una filosofia “AI-first”. Questa decisione, che pone l’intelligenza artificiale al centro delle operazioni aziendali, ha sollevato un’ondata di interrogativi e speculazioni all’interno del settore. L’annuncio è giunto in concomitanza con l’avvio di un programma di “dimissioni volontarie”, alimentando il dibattito sulla reale motivazione di questa trasformazione: si tratta di un autentico impegno verso l’innovazione e il miglioramento della qualità dei giochi, o di una manovra più pragmatica volta alla riduzione dei costi e alla razionalizzazione della forza lavoro?
La strategia “AI-first” di Krafton si basa sull’automazione dei processi lavorativi attraverso l’impiego di agenti intelligenti. L’obiettivo dichiarato è di liberare i dipendenti dalle attività ripetitive e a basso valore aggiunto, consentendo loro di concentrarsi su compiti più creativi, strategici e complessi. Secondo quanto affermato dal Ceo di Krafton, Kim Chang-han, l’azienda intende implementare un sistema gestionale incentrato sull’Ai, in cui i collaboratori potranno dedicarsi alla risoluzione di problemi e all’ideazione di nuove esperienze di gioco.
Questa visione futuristica, tuttavia, non è esente da ombre e criticità. L’offerta di “dimissioni volontarie”, presentata in un momento di floridezza finanziaria per l’azienda, ha destato sospetti sulla possibilità di un ridimensionamento della forza lavoro. Il congelamento delle assunzioni, con l’eccezione di sviluppatori di proprietà intellettuali originali e specialisti in Ai, sembra confermare questa ipotesi. Ulteriori dettagli trapelati indicano un investimento di circa 60 milioni di euro per supportare la transizione all’Ai.
Il Cfo di Krafton, Bae Dong-geun, ha cercato di smorzare le polemiche, sostenendo che l’obiettivo non è la riduzione dei costi, ma l’aumento della produttività individuale. Una distinzione che appare sottile, soprattutto alla luce dei timori diffusi tra i lavoratori del settore, che vedono nell’automazione una potenziale minaccia per il proprio posto di lavoro.
Impatto sui franchise esistenti e sviluppi futuri
L’implementazione della strategia “Ai-first” di Krafton avrà inevitabilmente un impatto sui franchise esistenti e sui progetti futuri dell’azienda. Da un lato, l’Ai potrebbe accelerare i tempi di sviluppo, ottimizzare l’allocazione delle risorse e generare contenuti procedurali innovativi, aprendo nuove frontiere per la creatività e la personalizzazione dei giochi. Dall’altro, una dipendenza eccessiva dall’automazione potrebbe compromettere l’originalità e la qualità artistica che contraddistinguono i titoli di successo.
Il morale all’interno di Krafton rappresenta un fattore cruciale per il successo di questa transizione. La paura di perdere il lavoro a causa dell’Ai potrebbe generare un clima di incertezza e demotivazione, ostacolando la collaborazione e la creatività. Per questo motivo, l’azienda dovrà impegnarsi a comunicare in modo trasparente con i propri dipendenti, fornendo loro formazione e supporto per acquisire le nuove competenze necessarie nell’era dell’Ai. A tal proposito, Krafton prevede di investire circa 30 miliardi di won all’anno a partire dal 2026 per supportare i dipendenti nell’utilizzo degli strumenti Ai.
Inoltre, l’implementazione efficace dell’Ai nello sviluppo dei giochi richiede competenze specifiche e trasversali, che spaziano dalla programmazione all’intelligenza artificiale, passando per il design e la narrazione. Krafton dovrà investire nella formazione e nell’attrazione di talenti in grado di colmare il divario di competenze esistente, creando un ambiente di lavoro stimolante e inclusivo che favorisca l’innovazione e la sperimentazione.
Un recente sondaggio condotto da Omdia ha rivelato che quasi la metà degli sviluppatori di giochi teme che l’Ai possa ridurre la qualità dei videogiochi futuri. Le preoccupazioni per la perdita del posto di lavoro e la svalutazione delle competenze tradizionali sono in aumento, alimentando un dibattito acceso sul ruolo dell’Ai nel futuro dell’industria.

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Le tecnologie Ai utilizzate da Krafton
Krafton non è l’unica azienda a esplorare le potenzialità dell’Ai nel gaming. Altri importanti player del settore, come Nexon, stanno già sperimentando l’utilizzo dell’Ai per la creazione di contenuti, l’automazione di processi e il miglioramento dell’esperienza di gioco. Questa tendenza, sebbene promettente, solleva interrogativi etici sul futuro delle professioni creative nel settore, e sulla necessità di definire un quadro normativo che tuteli i diritti dei lavoratori e garantisca la qualità dei prodotti.
Per realizzare la sua visione “AI-first”, Krafton sta investendo in diverse tecnologie chiave. Tra queste, spicca la costruzione di un cluster Gpu, un’infrastruttura di calcolo ad alte prestazioni in grado di supportare compiti complessi di ragionamento e pianificazione iterativa. L’azienda prevede di completare entro la seconda metà del 2026 una piattaforma Ai e una base integrata di dati automatizzata, con l’obiettivo di automatizzare completamente i flussi di lavoro e rafforzare il settore di ricerca e sviluppo dei servizi Ai nei giochi.
L’automazione basata su Agentic Ai rappresenta un altro elemento fondamentale della strategia di Krafton. Questa tecnologia consente di creare agenti virtuali in grado di svolgere compiti specifici in modo autonomo, apprendendo dall’esperienza e adattandosi ai cambiamenti dell’ambiente circostante. L’impiego di agenti intelligenti potrebbe rivoluzionare il modo in cui vengono creati i giochi, consentendo di automatizzare la generazione di contenuti, il testing e il bilanciamento del gameplay.
Tuttavia, l’adozione di queste tecnologie non è priva di sfide. L’Ai è uno strumento potente, ma richiede una supervisione umana per garantire che venga utilizzato in modo responsabile ed etico. Krafton dovrà impegnarsi a sviluppare algoritmi trasparenti e interpretabili, evitando di creare sistemi che perpetuano pregiudizi o discriminazioni. L’azienda dovrà inoltre garantire che l’Ai venga utilizzata per migliorare l’esperienza di gioco, e non per sfruttare i giocatori o manipolare il loro comportamento.
La svolta Ai di Krafton rappresenta un bivio cruciale per l’industria videoludica. L’azienda dovrà dimostrare di saper bilanciare l’innovazione tecnologica con la valorizzazione del capitale umano, garantendo che l’Ai sia uno strumento per potenziare la creatività, e non per sostituirla. Solo così potrà evitare di trasformare una promessa di progresso in un incubo per i suoi dipendenti e per la qualità dei suoi giochi.
I nostri consigli
L’adozione dell’Ai da parte di Krafton, come abbiamo visto, è un tema complesso che solleva interrogativi importanti sul futuro dell’industria videoludica. L’equilibrio tra innovazione tecnologica e valorizzazione del capitale umano è fondamentale per garantire che l’Ai sia uno strumento per potenziare la creatività, e non per sostituirla.
Per i gamer occasionali, il nostro consiglio è di non lasciarsi spaventare da queste novità. L’Ai può portare a giochi più personalizzati, immersivi e divertenti. Tuttavia, è importante essere consapevoli dei rischi potenziali, come la dipendenza eccessiva dall’automazione e la perdita di originalità. Informatevi, leggete recensioni e pareri di altri giocatori, e scegliete i giochi che vi offrono l’esperienza più autentica e coinvolgente. Un buon esempio è Subnautica: immergetevi in un mondo alieno, esplorate le profondità oceaniche e scoprite i segreti nascosti in questo capolavoro del survival horror.
Per i gamer esperti, invece, il consiglio è di approfondire la conoscenza delle tecnologie Ai utilizzate nello sviluppo dei giochi. Comprendere come funzionano gli algoritmi e i sistemi di intelligenza artificiale può aiutarvi a valutare criticamente la qualità dei giochi e a riconoscere le eventuali derive negative. Inoltre, informatevi sulle polemiche relative all’uso dell’AI: ad esempio, esistono controversie legate all’uso di sistemi predittivi che possono influenzare il comportamento dei giocatori.
In definitiva, l’Ai rappresenta una sfida e un’opportunità per l’industria videoludica. Sta a noi, giocatori e sviluppatori, fare in modo che questa tecnologia venga utilizzata in modo responsabile ed etico, per creare giochi sempre più belli, coinvolgenti e significativi.







