Devil May Cry: un remake per riscrivere la storia del gaming?

Hideki Kamiya, creatore del titolo originale, esprime il desiderio di rifare Devil May Cry da zero, aprendo un dibattito sulle possibili innovazioni e sul futuro del franchise.

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  • Hideki Kamiya vuole rifare Devil May Cry sfruttando tecnologie moderne.
  • Il gioco originale del 2001 mostra i segni del tempo.
  • Capcom ha già avuto successo con remake di Resident Evil.
  • Kamiya vorrebbe un remake anche per Viewtiful Joe, uscito nel 2003.

Un remake di Devil May Cry

Il mondo del gaming è in fermento dopo le dichiarazioni di Hideki Kamiya, figura leggendaria nel panorama videoludico, riguardo alla sua volontà di rivisitare uno dei suoi capolavori: Devil May Cry. L’annuncio, giunto tramite il suo canale YouTube, ha scatenato un’ondata di entusiasmo tra i fan, desiderosi di vedere una nuova interpretazione del titolo che ha definito un genere. Kamiya, attualmente impegnato con Capcom nella creazione di un sequel di Okami tramite il suo studio Clovers, non ha nascosto il desiderio di poter lavorare nuovamente su Devil May Cry, riconoscendo che il gioco originale, uscito nel 2001, mostra i segni del tempo.

La notizia assume una rilevanza particolare considerando il percorso professionale di Kamiya, che dopo aver lasciato Capcom nel 2006, ha fondato PlatinumGames, per poi creare Clovers. Il suo ritorno a collaborare con Capcom per il sequel di Okami ha riacceso la speranza nei fan di vedere altri suoi classici rivisitati. La prospettiva di un remake di Devil May Cry sotto la sua guida è particolarmente allettante, considerando la sua visione innovativa e la sua capacità di creare esperienze di gioco uniche.

Un classico che necessita di un aggiornamento

Kamiya stesso ha ammesso di non rigiocare spesso ai suoi titoli dopo la pubblicazione, ma di rendersi conto, guardando spezzoni di gameplay di Devil May Cry, di quanto il design del gioco risenta dei suoi 24 anni. Ha espresso il desiderio di rifare il gioco “da zero”, sfruttando le tecnologie e gli approcci di game design moderni. Questa affermazione non è una critica al gioco originale, ma piuttosto una constatazione di come il panorama videoludico si sia evoluto nel corso degli anni. Devil May Cry, infatti, ha gettato le basi per il genere “character action”, caratterizzato da combattimenti frenetici, combo spettacolari e una difficoltà elevata. Tuttavia, titoli successivi come Ninja Gaiden, Metal Gear Rising e lo stesso Bayonetta hanno portato il genere a nuove vette, rendendo il gameplay del primo Devil May Cry datato.

L’idea di un remake non è nuova per Capcom, che ha già riscosso un grande successo con le rivisitazioni dei primi Resident Evil, incluso Resident Evil 2, diretto dallo stesso Kamiya. Questi remake hanno dimostrato la capacità dell’azienda di modernizzare i suoi classici, mantenendo intatto lo spirito originale. Un remake di Devil May Cry potrebbe quindi rappresentare un’opportunità per Capcom di riportare in auge un franchise iconico, attirando sia i fan di vecchia data che i nuovi giocatori.

La potenziale rivisitazione di Devil May Cry non si limiterebbe a un semplice restyling grafico. Kamiya ha lasciato intendere di voler apportare modifiche più profonde al gameplay, rendendolo più fluido e moderno. Questo potrebbe significare l’introduzione di nuove meccaniche di combattimento, un sistema di combo più complesso e un level design più articolato. L’obiettivo sarebbe quello di creare un’esperienza di gioco che sia al passo con i tempi, pur mantenendo l’essenza di Devil May Cry.

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Non solo Devil May Cry: anche Viewtiful Joe nel mirino

Ma le ambizioni di Kamiya non si fermano a Devil May Cry. Il game designer ha espresso il desiderio di poter lavorare anche su un remake di Viewtiful Joe, un altro dei suoi titoli più apprezzati. Viewtiful Joe, uscito nel 2003, è un action platform caratterizzato da uno stile grafico unico e da un gameplay innovativo, basato sull’utilizzo di poteri speciali per manipolare il tempo e lo spazio. Un remake di Viewtiful Joe potrebbe rappresentare un’opportunità per Capcom di riportare in auge un franchise originale e creativo, che ha saputo distinguersi per la sua originalità.

Le dichiarazioni di Kamiya hanno riacceso le speranze dei fan di vedere altri suoi classici rivisitati. Tra i titoli più richiesti c’è sicuramente Scalebound, un action RPG che era in sviluppo presso PlatinumGames, ma che è stato cancellato da Microsoft nel 2017. Kamiya ha espresso in passato il desiderio di poter lavorare nuovamente su Scalebound, ma al momento non ci sono indicazioni concrete che questo possa accadere. Tuttavia, il suo ritorno a collaborare con Capcom potrebbe aprire la strada a nuove opportunità in futuro.

È importante sottolineare che, al momento, non ci sono progetti ufficiali in corso per un remake di Devil May Cry o Viewtiful Joe. Le dichiarazioni di Kamiya rappresentano un desiderio, un’aspirazione, ma non una conferma. Tuttavia, il fatto che un game designer del suo calibro abbia espresso pubblicamente il suo interesse per questi progetti potrebbe spingere Capcom a prendere in considerazione l’idea di realizzarli. Il successo del sequel di Okami, attualmente in sviluppo presso Clovers, potrebbe giocare un ruolo determinante in questo senso.

I nostri consigli

Le dichiarazioni di Hideki Kamiya aprono uno scenario affascinante per il futuro del gaming, con la possibilità di rivisitare classici che hanno segnato la storia del genere action. Che si tratti di un remake di Devil May Cry, Viewtiful Joe o di un nuovo progetto originale, l’importante è che Kamiya possa continuare a esprimere la sua creatività e a regalarci esperienze di gioco indimenticabili.

Consiglio per i gamer occasionali: Se siete incuriositi da Devil May Cry, ma non avete mai giocato ai titoli originali, vi consigliamo di iniziare con Devil May Cry 5, l’ultimo capitolo della serie. Questo gioco offre un gameplay moderno e accessibile, pur mantenendo intatto lo spirito action e spettacolare che ha reso celebre il franchise. In alternativa, potete recuperare la Devil May Cry HD Collection, che include i primi tre capitoli della serie, per scoprire le origini del mito.

Nozione per gamer esperti: Per i giocatori più navigati, suggeriamo di approfondire le origini del gameplay di Devil May Cry, esplorando titoli come Onimusha: Warlords, un altro action game di Capcom che ha contribuito a definire il genere. Analizzare le differenze e le similitudini tra questi giochi può offrire una prospettiva interessante sull’evoluzione del genere action e sull’influenza di Kamiya nel panorama videoludico.

In definitiva, le parole di Kamiya ci invitano a riflettere sull’importanza della conservazione e della rivisitazione dei classici del gaming. I videogiochi, come le opere d’arte, meritano di essere riscoperti e reinterpretati, per continuare a emozionare e ispirare le nuove generazioni di giocatori. Chissà, magari un giorno potremo impugnare nuovamente la Rebellion di Dante in un remake che saprà onorare il capolavoro originale.


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